Gai-Jin (123 page)

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Authors: James Clavell

Tags: #Fiction, #Action & Adventure

BOOK: Gai-Jin
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“Dirk Struan decise di metterla a tacere, optò per “un tranquillo matrimonio in chiesa” per salvare la faccia. Era abbastanza potente per imporre quella versione, e ottenne il consenso perfino dei Brock. E' vero.”

“Ma se lui...” Malcolm si fermò. Era un piacere guardare l'espressione del suo volto in quel momento. “Ma vero o falso che sia, non ha importanza, mi pare.”

“Invece sì. La verità è molto importante perchè vi mette in una botte di ferro rispetto a ogni possibile attacco di vostra madre. Dopo tutto, voi fate ciò che ha fatto lei, ne seguite l'esempio.”

“Dio mio, Paradiso, avete di nuovo ragione.” E ancora più esaltato aggiunse: “Avete le prove?”.

Certo, stupidello, pensò Skye, ma non puoi avere tutto subito. “Sì, a Hong Kong. Per andarci in fretta ho bisogno di un rimborso spese, di un anticipo sul mio onorario. Diciamo, cinquemila, prove incluse... sempre che la mia soluzione spezzi il vostro nodo gordiano. Quando arriverete là dopo il matrimonio, avrò le prove che vi servono.”

“Dio del cielo, e io che credevo di essere perduto!” Malcolm si appoggiò allo schienale.

Ora più niente poteva fermarlo. Quella certezza allontanava dalla sua mente molti spettri, fantasmi della notte, del giorno e del futuro. “Quali altri “fatti” sapete sul mio conto e sul mio passato?”

“Molti, signor Struan” disse Skye con un sorriso. “Ma al momento, per quanto preziosi, non vi servono.”

Malcolm Struan si avviò verso casa con il cuore così contento che i bastoni e il dolore lo affliggevano meno del solito.

Perché no? quasi cantava.

La settimana prossima sarò sposato con la ragazza più bella del mondo, avrò sconfitto mia madre in modo impeccabile, già vedo la faccia che farà, questa sera avrò veramente qualcosa da festeggiare e Norbert è tornato al momento giusto per essere spedito al creatore.

“Ayeeyah!” Salutava giovialmente tutti quelli che incontrava, che lo amavano e lo compativano al tempo stesso, lo rispettavano come tai-pan e lo invidiavano perchè era fidanzato con la beniamina dell'Insediamento.

In sintonia con il suo buon umore, il sole sbucò dalle nuvole facendo scintillare le onde. Nella baia le navi della flotta si dirigevano agli ormeggi, la lancia di sir William filava veloce verso l'ammiraglia e il postale si accostava alle altre lance.

La loro nave mercantile, la Lady Tess, che navigava tra Yokohama, Shanghai, Hong Kong e tutti i porti più importanti fino a Londra e ritorno, si preparava a prendere il mare quella sera.

Il suo capitano lo farebbe, pensò, Lavidarc Smith è un uomo massiccio e prepotente, da molti anni alla Struan come gran parte dei nostri capitani, ma non mi è mai piaciuto molto, avrei preferito che ci sposasse e ci benedicesse il vecchio zio Sheely. Peccato che quando era qui io non sapessi ancora quello che so adesso. Non importa. Joss! Non posso trattenere Lavidarc e non credo nemmeno che potrò sposarmi domani, prima devo affrontare Norbert.

E Vincent Strongbow della Prancing Cloud? La nave arriverà domenica e tornerà a Hong Kong mercoledì.

Avrei tutto il tempo di uccidere Norbert e saltare a bordo prima che sir William se ne accorga. Non dovrò farmi trattenere qui, Hong Kong è molto più sicura, là esercitiamo un potere reale e Angel... che a quel punto sarà mia moglie... potrà raggiungermi dopo due o tre settimane.

Bene, è tutto deciso. Paradiso ha ragione anche in questo: devo stare molto attento e non parlarne a nessuno, nemmeno ad Angel, fino all'ultimo momento.

Posso fidarmi di lui, mi ha garantito il segreto professionale e per assicurarmi la sua devozione gli centellinerò il compenso nel corso dell'anno, Ayeeyah, cinquemila! Non importa, mi ha trovato la soluzione, ci è riuscito davvero! Grazie a Dio!

Un'altra decisione: diminuirò le dosi della medicina, anzi cercherò di farne a meno del tutto. E' mio dovere nei confronti di Angel stare bene con le mie sole forze. E devo essere in forma per assumere la direzione della Nobil Casa. Con Angel al mio fianco ce la farò...

I cavalli che gli trottarono accanto dissiparono le sue fantasie. Salutò i cavalieri e si accorse di essere vicino alla chiesa. La guglia era illuminata dal sole e il profumo del mare, dei cavalli, della terra e della vita lo inebriava.

Assecondando un impeto di gratitudine si avviò verso la chiesa per recitare una preghiera di ringraziamento, ma in quel mentre notò la lancia a vapore avvicinarsi al loro molo. La vista di Jamie, a prua, con la testa affondata in un giornale, gli ricordò che era arrivata la posta.

Malcolm cambiò direzione e giunse al pontile poco prima che la lancia attraccasse.

“Jamie!” gridò forte per soverchiare il rumore del motore e, mentre la lancia si appoggiava alle assi coperte di alghe e conchiglie, lo salutò con la mano. Jamie socchiuse gli occhi contro il vento e ricambiò. A

Malcolm fu sufficiente uno sguardo per capire.

“Salgo a bordo.” Salì con difficoltà in coperta; non era facile camminare su quella superficie inclinata con due bastoni, ma riuscì a raggiungere la poppa, si lasciò sostenere da Jamie e appoggiandosi a lui scese i tre gradini che portavano nella cabina.

Era una stanza spaziosa e intima, le panche intorno al tavolo erano provviste di stipetti. Sul tavolo, la posta era divisa in plichi ordinati: lettere, giornali, riviste e libri. In cima a una pila riconobbe subito una lettera di sua madre, la sua grafia era inconfondibile.

Un'altra lettera di sua madre era già aperta sul tavolo.

“Sono contento di vedervi, tai-pan.”

“Che cosa c'è ancora?”

“Ecco, leggete voi stesso.”

 

Per vostra informazione, mio figlio non dovrà sposarsi finché non avrà raggiunto la maggiore età. Per nessuna ragione. Ho già informato il reverendo Michaelmas Tweet e sir William. (con questo postale) e pubblicato un accurato annuncio sull'Oriental Times di oggi (allegato). Sono stati pure informati tutti i capitani delle nostre navi in servizio per e dai vostri porti ai quali ho dato l'ordine di diffondere questa informazione, ed è stato avvisato anche l'ammiraglio Ketterer (con questo postale) nel caso fosse tentato di celebrare la cerimonia di persona. Naturalmente, dopo il suo ventunesimo compleanno, mio figlio sarà libero di decidere della sua vita.

Ma fino ad allora, di fronte a Dio, proteggerò i suoi interessi e i nostri come meglio potrò.

 

Senza fiato, Malcolm impallidì.

Strappò un bordo della sua lettera e l'aprì.

Era praticamente una copia dell'altra, ma indirizzata a lui: Mio caro figlio.... e finiva così:

 

Tutto questo è per il tuo bene, figlio mio. Mi rincresce dire che la ragazza ha origini pessime: ci è giunta notizia che i funzionari della Indocina francese ora ricercano suo padre per frode, e come già sai ha uno zio in carcere per debiti a Parigi. Se proprio la vuoi, fanne la tua amante, sebbene io disapprovi, ma questo non ti procurerà che guai, ne sono sicura. Io ovviamente non la incontrerò mai.

Confido di avere il piacere di vederti prima di Natale, quando questa spiacevole questione sarà dimenticata.

Ti scriverei anche degli ignobili Brock ma questo argomento va affrontato qui e non a Yokohama. Tua affezionata madre.

 

La lettera si concludeva con un “P.S. Ti voglio bene” e dunque non conteneva messaggi segreti.

Malcolm la ridusse lentamente in piccoli pezzi. Si compiacque di tenersi così controllato, ma il gesto non bastò a calmare l'ira per quello scacco matto.

“Quella donna” mormorò senza rendersi conto di parlare ad alta voce, “quella donna è una strega... una strega della razza del diavolo, una fattucchiera, come può aver saputo...”

McFay lo guardava seriamente preoccupato.

Quando si riprese, Malcolm disse: “Cosa c'è sul giornale?”.

L'articolo era breve:

 

Oggi, la signora Tess Struan, in veste di capo della Struan, ha annunciato che il 21 maggio dell'anno prossimo la Nobil Casa festeggerà solennemente il compleanno del figlio maggiore, Malcolm, e la sua nomina formale alla carica di tai-pan.

 

“Be', Jamie” disse Malcolm con un sorriso amaro.

“Non può fare molto di più per scalzarmi, non credete?“

“No” rispose Jamie, sinceramente avvilito per lui.

Malcolm guardò le navi e il mare: oltre la linea dell'orizzonte gli sembrò di vedere Hong Kong, il Picco, tutti i suoi amici e i suoi nemici, tra i quali lei ora era al primo posto.

“In un certo senso è divertente. Pochi minuti fa ero al culmine della gioia...”

Intontito, raccontò a Jamie della sua grande idea, del rifiuto di Tweet e del magnifico piano di Paradiso. “Ora siamo al punto di partenza.” Turbato quanto Malcolm, Jamie non riusciva a riflettere con profitto.

“Forse, forse si potrebbe persuadere Tweet con una donazione alla...”

“L'ha rifiutata. E l'ha rifiutata anche padre Leo.”

“Gesù Cristo, lo avete chiesto anche a lui?” Malcolm riferì, dell'incontro, turbando nuovamente Jamie.

“Dio santissimo, tai-pan, se vi siete spinto fino a quel punto... forse... troveremo un altro capitano.”

“E' poco probabile, Jamie. In ogni caso, Paradiso ha insistito di non parlarne a nessuno finché la questione non sarà risolta, in particolare a sir William, che potrebbe opporre il suo veto perchè Angélique e io siamo minorenni. E se mia madre lo avvisa ufficialmente, lui informerà Seratard.

Ha vinto... che Dio la maledica,”

Tornò a fissare l'orizzonte. In passato, quando accadeva una catastrofe, per esempio quando erano annegati i gemelli, e lei, pur non avendolo detto apertamente, sembrava ritenerlo responsabile della disgrazia, come se la sua presenza avesse potuto impedirlo, sentiva, come adesso, un grande desiderio di piangere, ma tratteneva le lacrime, così la sua sofferenza aumentava, divenendo insopportabile.

Non poteva piangere, perchè “un tai-pan non piange mai”. Era stata lei a ripeterglielo continuamente. Era la prima cosa che gli aveva insegnato. “Il tai-pan non piange mai, è superiore, lotta, come Dirk, non piange mai, sopporta il peso”, continuava a ripetere nonostante suo padre avesse le lacrime facili.

Non mi sono mai teso conto di quanto disprezzasse il marito.

Lei non piange mai, non l'ho vista piangere neppure una volta.

Non piangerò. Sopporterò il peso. Ho giurato di essere degno del titolo di tai-pan e lo sarò. Per me lei non sarà mai più “madre”. Mai. Solo Tess. Tess, lo sopporterò.

Guardò Jamie e si sentì molto vecchio, e molto solo. “Andiamo a terra.” Jamie accennò a dire qualcosa, ma si trattenne. Aveva una strana espressione. Poi gli indicò altri plichi di posta posati sul sedile di fronte.

“Che cosa contengono?”

“Quella... è la posta di Zia Willie. Bertram, il nuovo fattorino della Legazione, era malato, così mi sono offerto di consegnarla.” Le dita di Jamie tremavano come la sua voce quando sollevò il pesante pacco di lettere.

Il nastro con cui era legato era annodato al centro con il sigillo del governo, ma trovare le due lettere di Tess Struan indirizzate a sir William e all'ammiraglio Ketterer e sfilarle non sarebbe stato impossibile.

“Con un pò di pazienza e di fortuna potremmo... forse potrei tirarle fuori.” Malcolm sentì i capelli rizzarglisi sul capo e l'aria della cabina diventare irrespirabile.

Derubare la Posta Reale era una colpa punibile con la forca.

Capitolo 34


 

Inquieti e sgomenti, i due uomini fissarono in silenzio il fascio di lettere.

Nella cabina mancava l'aria.

Malcolm alzò lo sguardo su Jamie.

Senza parlare, prendendo la decisione al posto del suo giovane superiore, Jamie strappò il nastro con mano tremante.

Malcolm reagì afferrando il plico per fermarlo. “No!”

“E' l'unico modo, tai-pan.”

“Non è vero.”

Malcolm riaccomodò il nastro, contento che il sigillo non si fosse spezzato, spianò quelle lettere per lui sgradevoli persino al tatto e le rimise tra le altre.

“Non potete fare una cosa del genere” disse con una voce debole come le sue ginocchia, disprezzando quella debolezza. Ma era davvero debolezza? “Non mi perdonerei mai se voi... se vi scoprissero, e a parte il fatto che è un'azione scorretta, be'... a me manca il coraggio di farlo.”

Il volto di Jamie era madido di sudore.

“Scorretta o no, non lo verrà a sapere nessuno. E se non lo facciamo voi non avrete alcuna possibilità. Forse riusciremo a trovare un capitano, anche della Brock, arriverà una delle loro navi la settimana prossima.” Sbigottito, Malcolm scosse il capo.

Un'onda spinse la lancia contro le palafitte facendo scricchiolare le cime dei parabordi. Cercò di concentrarsi.

Da tutta la vita cercava di risolvere ogni dilemma chiedendosi come si sarebbe comportato Dirk Struan, il tai-pan, al suo posto, peraltro senza trovare mai una risposta convincente.

Infine chiese stancamente: “Jamie, cosa avrebbe fatto lui, Dirk Struan?”.

La memoria di Jamie corse subito a quel gigante sfrontato, che aveva visto di rado e solo per qualche minuto, perchè allora era un giovane appena arrivato nella compagnia.

“Lui...” Poi gli venne un sorriso. “Lui...

Dirk avrebbe, sì, proprio così: credo che avrebbe ordinato a noi e al nostromo di scendere a terra, si sarebbe messo lui stesso alla guida della lancia, “per controllare, ho sentito degli strani rumori nel motore”, e... una volta al sicuro al largo avrebbe aperto con calma le prese d'acqua, e mentre si riempivano si sarebbe assicurato che il plico delle lettere fosse abbastanza pesante per non galleggiare, sarebbe andato a prua, si sarebbe acceso un sigaro, avrebbe osservato il pacco affondare, poi, affondando anche la lancia, se ne sarebbe tornato a riva a nuoto. Manomettere la posta? “Neanche per sogno, ragazzo.”

Jamie assunse un'espressione serafica.

“Perché no?” Prima della Tokaidò, Malcolm era un forte nuotatore, ma ora sarebbe andato a picco come un'ancora. “Io non ce la farei mai a tornare a riva.”

“Per me non sarebbe difficile, tai-pan.”

“Sì, ma questo non è un problema vostro, Jamie, e anche se voi lo faceste, non guadagnerei che una settimana di tempo. Pazienza, è destino!

Non possiamo violare la posta britannica. Dimentichiamo questo episodio, d'accordo?” Gli porse la mano.

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