Gai-Jin (128 page)

Read Gai-Jin Online

Authors: James Clavell

Tags: #Fiction, #Action & Adventure

BOOK: Gai-Jin
13.46Mb size Format: txt, pdf, ePub

Per tutta la vita nessuno mi ha mai considerato, è giunto per me il tempo della vendetta.”

“Non capisco perchè mi riteniate responsabile dei vostri guai.”

“Non lo faccio.” Malcolm lo guardò sorpreso. “Credevo che il duello all'arma bianca fosse l'inizio della vendetta.”

“Non è stata un'idea mia, ve l'ho detto. Ho detto al signor Greyforth che non avrebbe funzionato e che se insisterà tutti rideranno di lui.” Dopo una pausa Malcolm disse: “Sembrerebbe che Greyforth non vi piaccia”.

“Che mi piaccia o meno non ha importanza. Sono qui per imparare da lui per un mese e sostituirlo quando l'anno prossimo andrà in pensione. E' questo il progetto, se deciderò di passare alla Brock.”.

“Probabilmente lo rimpiazzerete prima di quanto pensiate” sentenziò duro Malcolm. “Giovedì prossimo, spero.”

“Siete determinato a scontrarvi in duello?”

“Sì.”

“Posso chiedervene la ragione?”

“Mi ha ripetutamente insultato su istigazione di Brock, immagino.

Sarà meglio per la Struan se verrà tolto di mezzo.”

“E quando mi metterò contro la Struan cercherete di togliere di mezzo anche me?”

“Mi opporrò a voi e farò quanto in mio potere per fermarvi... ma non vorrei mai dover mettere mano alla pistola contro di voi.” Malcolm gli sorrise. “Questa è una strana conversazione, signor Gornt. E folle dimostrarsi così fiduciosi e aperti l'uno con l'altro, ma è accaduto.

Vendetta, avete detto? Volete vendicarvi di noi per quello che mio nonno, perlomeno così si dice, ha fatto a Wilf Tillman?”

“Sì” rispose Gornt sorridendo. “A tempo debito.”

“E Jeff Cooper?” Il sorriso di Gornt svanì. “Anche di lui. A tempo debito.” Poi la voce dell'americano assunse un tono velenoso. “Ma non è questa l'unica vendetta che cerco. Voglio distruggere Morgan Brock, e per farlo ho bisogno del vostro aiuto...” Scoppiò a ridere. “Mio Dio, signor Struan, scusate, ma dovreste vedere la vostra faccia, signore.”

“Morgan?” farfugliò Malcolm.

“Sì” sorrise Gornt. “Non posso farlo da solo però, ho bisogno del vostro aiuto. Grottesco, vero?” Malcolm si alzò, si scosse per accertarsi d'essere sveglio, si stiracchiò e tornò a sedersi con il cuore che batteva all'impazzata. Mentre Gornt attendeva divertito, e soddisfatto della reazione, Malcolm si versò un altro calice, rovesciando champagne anche sulla scrivania, e lo vuotò. “Morgan, perchè mai?” chiese non appena ne fu capace.

“Perché ha sedotto mia madre quando lei aveva quindici anni, le ha distrutto la vita e l'ha abbandonata.

Nella Bibbia sta scritto che è un grave peccato uccidere il padre, parricidio lo chiamano, e mia madre, dopo avermi rivelato sul letto di morte il nome del mio genitore, mi ha fatto giurare che non lo avrei commesso.

Quindi non lo ucciderò, mi limiterò a rovinarlo.”

Pronunciò quelle parole senza tradire emozione.

“Ma per fare ciò ho bisogno della Struan.” Malcolm respirò a fondo e scrollò nuovamente il capo. Tutto era senza senso, ma non poteva che prestare fede alle parole dell'americano, anche per quanto riguardava la responsabilità di Dirk Struan. Ayeeyah, quante cose da imparare, pensò, disponendosi ancora all'ascolto.

Gornt raccontò che a quell'epoca Morgan aveva vent'anni, era apprendista alla Rothwell e viveva nella foresteria dei loro uffici, cosicché non gli era stato difficile infilarsi nella camera da letto della ragazza: “Che cosa volete che sapesse una quindicenne, una splendida ragazza del Sud, accudita e protetta come una pianta rara? Quando Rothwell lo venne a sapere lo cacciò, naturalmente, ma il vecchio Tyler Brock se la rise e di nascosto acquistò la maggioranza nella compagnia, così...”.

Malcolm era sconvolto. “La Brock controlla la Rothwell?”

“Ne ha avuto il controllo, per un certo periodo, il tempo sufficiente per licenziare Rothwell e tutti i direttori e assumerne altri. Quando Jeff Cooper lo scoprì, tamponò la faccenda costringendo il Vecchio Brock a cedergli il cinquanta per cento della compagnia, ne prese il comando e gli garantì in cambio di mantenere il segreto, soprattutto con la Struan.

L'accordo è ancora valido.”

“Dmitri lo sa?”

“No. E neppure il signor Greyforth, io l'ho scoperto per caso quando ero a Londra.” Malcolm faceva fatica a raccapezzarsi. Da anni la Struan aveva rapporti con la Rothwell e mai nessuno aveva lamentato un cattivo trattamento o imbrogli.

Poi improvvisamente la questione gli fu chiara.

“Morgan sa che voi sapete di lui?”

“Gli scrissi a Londra quando mia madre morì. Rispose di essere all'oscuro di tutto e negò ogni responsabilità, tuttavia mi invitò ad andarlo a trovare appena sbarcato a Londra. Andai e negò ancora. Disse di non essere stato lui, di essere stato accusato per la malefatta di un altro apprendista. A quell'epoca io ero al verde, lui mi trovò un lavoro e poi mi aiutò a entrare alla Rothwell.

“ Gornt sospirò. “Mia madre mi aveva raccontato che quando Morgan era stato scoperto da Rothwell, gli disse che avrebbe sposato “quella puttana” solo se la sua dote fosse stata di diecimila sterline all'anno.” Fu percorso da un fremito, ma né il volto né la voce mutarono espressione. “Potrei perdonare tutto a Morgan, ma quel “puttana” mai.

L'aveva scritto nero su bianco Rothwell, che ora è morto, ma la sua lettera esiste ancora. Grazie per avermi ascoltato.” Si alzò e si avviò verso la porta.

“Aspettate” disse Malcolm sobbalzando, “non potete concludere la storia in questo modo!”

“Non intendo farlo, signor Struan, ma questo genere di conversazione, forse confessione è un termine più appropriato, fa bene allo spirito ma lascia esausti. E non posso fermarmi troppo altrimenti il signor Greyforth potrebbe insospettirsi. Insisterò con lui per le pistole e i venti passi e tornerò.”

“Un attimo, per l'amor di Dio! Di quale aiuto avete bisogno? E perchè dovrei aiutarvi? Che cosa volete da me?”

“Non molto, in verità. Potreste uccidere Norbert Greyforth per cominciare, ma non è essenziale” rispose Gornt ridendo.

Poi tornò serio.

“E più importante ciò che io posso fare per voi. Prima della fine di gennaio, la Brock manderà in rovina la Struan, ma questo già lo sapete, o dovreste saperlo. Dio mi è testimone, io sono in grado di offrirvi informazioni che possono rivolgere l'astuzia dei Brock contro di loro e distruggerli per sempre.”

Malcolm, si sentì venir meno dalle emozioni. Se fosse riuscito a togliere quell'arpione dal corpo già provato della Struan, sua madre gli avrebbe concesso qualsiasi cosa. La conosceva bene. Mi darà tutto quello che vorrò, gridò tra sé, diventerà persino cattolica se lo vorrò!

Avrebbe pagato qualsiasi prezzo senza battere ciglio. “E il prezzo, a parte la vendetta?”

“Quando tornerò.“

Malcolm attese tutto il giorno, ma lo straniero non tornò. Non se ne preoccupò. Quella sera cenò solo, perchè Angélique gli aveva detto di essere stanca e che dopo tutte quelle feste e quelle nottate le avrebbe fatto bene andare a letto presto.

“Malcolm, amore mio, mangerò qualcosa in camera, mi spazzolerò i capelli e scivolerò nel mondo dei sogni.

Per questa sera ti abbandono ... “ Non se ne dispiacque, era sovreccitato dalla speranza e temeva che la sua presenza lo costringesse a confidarsi; anche quando più tardi Jamie passò a salutarlo fece molta fatica a non rivelargli le straordinarie novità.

“Paradiso ha trovato una soluzione?” chiese Jamie.

“No, per l'amor di Dio, non ancora. Perché?”

“A vedervi si direbbe... che vi siate liberato di un gran peso.

Non vi vedevo con quell'aria da settimane. Ci sono buone notizie?” Malcolm sorrise. “Forse sono a una svolta e sto guarendo davvero.”

“Me lo auguro. Il vostro incidente si è aggiunto a tanti guai... Non so proprio come fate. Gli avvenimenti delle ultime settimane mi hanno stremato, e quel Gornt ha dato la stoccata finale. Qualcosa in lui mi terrorizza.”

“Cosa?”

“Non lo so, è solo un'impressione. Forse non è innocuo come vuole far credere.” Jamie esitò. “Avete qualche minuto per fare due chiacchiere?”

“Certo, sedete. Brandy? Servitevi pure.”

“Grazie.” Jamie si versò una quantità modesta dalla bottiglia sulla credenza e avvicinò la seconda poltrona al fuoco, di fronte a quella di Malcolm. Le tende escludevano la notte e l'atmosfera della stanza era piacevole. Il profumo della legna che bruciava e il suono delle campane delle navi della flotta ancorata in rada erano rassicuranti.

“Avrei due cose da dirvi. La prima è che in un modo o nell'altro voglio tornare a Hong Kong per un paio di giorni, prima di Natale.”

“Per incontrare mia madre?” Jamie annuì e sorseggiò il brandy. “Vorrei partire con la Prancing Cloud, che attraccherà... Perché quel sorriso?”

“Mi avete anticipato. Anch'io pensavo di partire con la Prancing.” Jamie battè le palpebre sorpreso, poi sorrise. “Avete cambiato idea?

Avete deciso di fare quello che vi ha chiesto?”

“Non esattamente.” Malcolm espose il piano e vide sfumare l'euforia di Jamie. “Non vi preoccupate, tiro molto meglio di Norbert, e se accetterà di sparare da una distanza di venti passi senza che io debba camminare, sarà un uomo morto, se io lo vorrò. Dimenticate Norbert, pensiamo ad Angélique. Se non riusciremo a farla salire a bordo, parlo al plurale perchè voi fate parte del piano, la porterete con la nave successiva. Come vedete in un modo o nell'altro sarete a Hong Kong prima di Natale.” Jamie esitò. “La signora Struan si irriterà molto quando ci vedrà arrivare con Angélique.”

“Lasciate che sia io a preoccuparmene.”

“Va bene. E questo mi porta al punto che in verità mi premeva affrontare: quando lascerò la Struan, vorrei tentare di fondare una mia compagnia, se non avete obiezioni.”

“Al contrario, io e la Struan vi aiuteremo in tutto. Ma mancano ancora molti anni.”

“Credo che lei sia decisa a licenziarmi.”

“Mi opporrò con tutte le mie forze” sbottò Malcolm. “Voi meritate una promozione, un aumento di stipendio e la compagnia non può fare a meno di voi, lei lo sa bene. E' un'idea balorda.”

“Sì. Ma se dovesse diventare necessario... ditemi, tai-pan, obiettereste?”

“A che vi mettiate per conto vostro? No. Ma non sopporto l'idea di vedervi andare via e sarebbe la Struan a perderci. Non accadrà e giuro su Dio che se voi... voi voleste andarvene, troverei il modo di fermarvi, di convincervi a restare. E' sicuro.”

“Grazie, grazie mille.” Jamie bevve un lungo sorso e si sentì un pò meglio, non tanto per il calore del brandy ma per il tono con cui Malcolm aveva parlato. Le ultime settimane erano state penose. Il giorno prima, la lettera di Tess Struan lo aveva costretto a riconoscere una verità immortale: per quanto tu sia leale a una compagnia, per quanto tu la serva fedelmente, la compagnia può decidere arbitrariamente di scacciarti quando meno te lo aspetti. E che cos'è poi una “compagnia”?

Solo un gruppo di uomini e di donne, persone come tutte le altre. Anche la signora Struan.

La “compagnia” è fatta di persone che comandano, e quelli che comandano possono sempre nascondersi dietro a una scusa: “la compagnia deve sopravvivere”, “per il bene della compagnia” e così via, ti mandano in rovina o ti promuovono per ragioni personali, per inimicizie e rivalità.

E non dimenticare che ai giorni nostri la maggior parte delle compagnie appartiene a un gruppo familiare, e alla fine è sempre la “famiglia” che vince. Il sangue vale più della competenza. Possono litigare tra loro, ma alla fine fanno fronte unito contro il nemico, colui che non appartiene alla famiglia, e così Alfred MacStruan è stato prescelto per sostituirti in Giappone.

Non c'è niente che tu possa fare.

Magari la gestione familiare è più umana, migliore di quella di una istituzione anonima, impersonale e burocratica, ma resti pur sempre una vittima del nepotismo.

Sei comunque perdente.

La notte prima, fatto che gli capitava molto di rado, si era ubriacato nella sua casetta dello Yoshiwara, incapace di trovare conforto tra le braccia di Nemi. Ogniqualvolta rifletteva sulla “compagnia”, sul reato che aveva rischiato di commettere, sulla slealtà di Tess Struan, sulla testardaggine di Malcolm e sulla sua personale stupidità, consapevole che se Malcolm non lo avesse fermato avrebbe strappato il nastro e fatto a pezzi le lettere, gli girava la testa e solo un altro bicchiere di rum riusciva a fermarla, prima di creare una sgradevole reazione.

Nemi non gli era di alcun aiuto: “Jami, cosa succede? Jami, Jami! ”.

“Aveva ragione Machiavelli” disse bofonchiando, “non fidarti dei maledetti principi, si servono di qualsiasi espediente. Siano maledetti i principi, i tai-pan, le madri dei maledetti tai-pan, i figli di Dirk Struan e i loro figli...” ed era scoppiato a piangere.

Ahi, pensò disgustato, non capitava da anni: l'ultima volta è stato vent'anni fa quando, appena arrivato a Hong Kong, mi avevano detto che la mamma era morta mentre ero in alto mare. Forse sapeva già di morire, quando sono partito. “Va', ragazzo mio, fa' fortuna e scrivi ogni settimana...” Se non fosse stato per lei saremmo morti tutti, è stata la sua forza a tenerci in vita prima che arrivasse Struan a cambiare i nostri destini.

Avevo pianto tutte le mie lacrime, come ieri sera, anche se per motivi diversi. Ieri piangevo per la mia innocenza perduta. E incredibile che potessi ancora credere nella “compagnia”. Dirk mi avrebbe licenziato?

Mai. Il tai-pan non lo avrebbe mai fatto, ma lui è una leggenda.

Devo trovare la forza di camminare sulle mie gambe: ho trentanove anni, sono vecchio per l'Asia, anche se non mi sento tale, ma solo una nave senza timone. Anche per Malcolm è così... E' così?

Lo guardò. Era decisamente cambiato. Malcolm è diverso, più simile a quello che era, pensò. Più adulto, è possibile? Non lo so, in ogni caso il suo destino è segnato, come il mio. “Sono contento che non abbiamo toccato le lettere... Mi dispiace molto che vostra madre vi abbia dato scacco matto.”

“Anche a me.” Malcolm raccontò a Jamie quello che gli aveva riferito sir William: la lettera, l'oppio e le loro piantagioni in Bengala, la notizia che in mattinata aveva scatenato un putiferio nell'Insediamento.

La riunione di mezzogiorno era stata più violenta del solito e si era conclusa con l'approvazione all'unanimità della risoluzione di far impiccare o quanto meno destituire sir William se avesse cercato di mettere in atto quella stupidaggine decisa dal Parlamento. Accorgendosi della tristezza di Jamie, Malcolm fu nuovamente tentato di comunicargli l'incredibile novità incarnata da Gornt. Ma ricordò il voto fatto. “Ora sono più fiducioso, Jamie. Non preoccupatevi. State andando allo Yoshiwara?”

Other books

Harry and the Transsexuals by Marlene Sexton
Ghosts of Ophidian by McElhaney, Scott
Knowing by Rosalyn McMillan
On the Job by Beth Kery
Hard to Handle by Lori Foster
The Christmas Thingy by F. Paul Wilson, Alan M. Clark