Gai-Jin (201 page)

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Authors: James Clavell

Tags: #Fiction, #Action & Adventure

BOOK: Gai-Jin
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Poi, prima dell'alba, era andato in ufficio. Dannazione, si era ripetuto tutta la mattina, adesso mi tocca litigare con due stupide donne.

“Maureen, mi dispiace di averti mentito” disse non trovando di meglio, “ma... non sapevo che scusa accampare.”

“Non ti preoccupare, sono cose che capitano” rispose lei sorridendo.

“Cosa? Non sei incazz... scusa, non sei arrabbiata?”

“No, caro, questa volta no” rispose con dolcezza lei, “poi vedremo.

Dobbiamo parlare un pò.” Nulla in lei esprimeva una minaccia, continuava a tenerlo teneramente sottobraccio eppure Jamie si sentiva molto spaventato e la voce dell'istinto gli suggeriva: Tieni a freno la lingua, per l'amor di Dio, non dire niente. “Dobbiamo parlare?” le fece eco.

“Sì.” Tra loro scese un silenzio glaciale. Il rumore delle tegole e delle imposte agitate dal vento, le campane della chiesa, i fischi delle ciminiere nel porto e i cani che abbaiavano in lontananza sembravano arrivare da un altro pianeta.

Tieni a freno la lingua, devi giocare duro anche tu, si disse Jamie.

“Sì? Che cosa intendi?” Maureen saggiava il terreno con cautela, animata dalla prospettiva di tante cose da imparare e da insegnare. Sapeva che quella era soltanto la prima di un'infinita serie di discussioni.

“Gli uomini sono tremendi, Maureen” l'aveva ammonita la madre.

“Chi più chi meno sono tutti bugiardi, ma una moglie accorta sa sempre capire le bugie del marito. All'inizio i mariti sono dolci e con la tenerezza, l'amore e le piccole gentilezze ti fanno toccare le stelle.

“Poi arrivano i bambini e la cura della casa e quasi sempre i soldi non bastano. A quel punto ti viene spontaneo lasciarti andare, non badi più a vestirti, a pettinarti e a farti bella.

I bambini occupano tutte le tue energie, dormi poco e sei stanchissima, così nel giro di poco tempo il tuo uomo a letto ti volta la schiena e comincia a russare, si, ma non è difficile se impari a tapparti le orecchie. Poi cominciano le scappatelle... ma non ti preoccupare, è un gioco passeggero, non durerà, e se sei una moglie accorta il tuo uomo tornerà sempre, perchè con te ci saranno sempre i bambini, e Dio.

Tu ricordati sempre che non è facile guadagnare il pane quotidiano, anche lui dovrebbe pensare che non è facile crescere i bambini e tenere a posto la casa, ma gli uomini non se lo ricordano mai.

“Tuo padre, con la sua o le sue donne in India, non era diverso, ma adesso è a casa e comunque il suo problema era un altro, avrei dovuto saperlo quando ci siamo sposati che era già sposato con il suo reggimento.

Almeno il tuo Jamie non è sotto le armi, per una donna è terribile dover competere con quello.”

“Mamma, come si fa a diventare una moglie accorta?”

“Vorrei potertelo dire, cara, ma comunque alcune regole ci sono: innanzitutto l'uomo va scelto con grande attenzione, poi bisogna tenere la lingua a freno, qualche volta servono una buona scopa e una sfuriata, ma sono sempre indispensabili la comprensione e la disponibilità a perdonare, devi offrirgli un morbido petto sul quale il poveretto poi piangerà...

“Parlare?” ripeté Jamie con voce strozzata facendola quasi scoppiare a ridere.

Maureen gli sorrideva con un'espressione di benevolo perdono tenendosi però pronta a brandire il manico della scopa. “Mi hanno parlato dello Yoshiwara sulla nave...” Lasciò la frase sospesa in attesa che Jamie abboccasse all'amo.

“Te ne ha parlato Gornt? Hoag? E' stato quell'idiota di Hoag?”

“No, è stato il tuo bel capitano Strongbow, e il dottor Hoag non è un idiota, caro. Ho chiesto a Strongbow come facevate tutti voi a non impazzire senza donne e se anche qui era come in India e in Cina.” Rise ricordando quant'era stato difficile convincere Strongbow a parlare con franchezza.

Il whisky è un magnifico alleato, pensò benedicendo suo padre che le aveva insegnato a bere, quando necessario. “Ritengo il vostro Yoshiwara un'ottima istituzione.”

Jamie stava per dire, Davvero? ma si trattenne. Il silenzio di Maureen lo torturava. Dopo una lunga pausa lei disse: “Domani è domenica”.

Quell'improvviso cambiamento di rotta lo sconcertò. “Sì, sì, credo di sì, è domenica, perchè?”

“Ho pensato che oggi pomeriggio potremmo andare dal reverendo Tweet, spero soltanto che non sia stupido come il nome che porta, per chiedergli di fare le pubblicazioni.” Lui sgranò gli occhi, “Cosa?”

“Sì, le pubblicazioni, Jamie” ripeté lei ridendo.

“Le pubblicazioni devono rimanere affisse per tre domeniche consecutive, non te ne ricordi?”

“Lo so, ma ti avevo scritto...”

“Certo, perchè allora ero lontana, ma adesso non più, adesso sono qui e ti amo” disse Maureen. Si fermò a guardarlo: Jamie era perfetto, era tutto quello che lei desiderava dalla vita. Improvvisamente si lasciò andare. “Jamie, amore, siamo fidanzati e penso che dobbiamo sposarci perchè per te sarò un'ottima moglie, lo prometto con tutta me stessa e non soltanto perchè sono qui, ti ho amato fin dal primo momento e finalmente adesso possiamo sposarci, lo sento. Tornerò in Scozia e mai... se vuoi che torni lo farò, con la prossima nave, ma ti amo, Jamie. Giuro che se mi chiederai di farlo partirò.”

Le si riempirono gli occhi di lacrime. “Scusa, amore, è colpa del vento” mormorò asciugandosi le guance.

Non era il vento, l'astuzia di Maureen si era dissolta e adesso la sua anima si mostrava all'amato nuda e disponibile. “Io ti amo...” Jamie la prese tra le braccia. Lei affondò il volto contro la sua spalla e scoppiò in un pianto disperato, lo amava con tutta se stessa e non si era mai sentita tanto fragile e bisognosa del suo amore.

Quando i singhiozzi si furono acquietati grazie al tepore dell'abbraccio, Maureen sentì che Jamie le diceva parole dolci.

Le frasi si mescolavano al rumore del vento e delle onde: le diceva che l'amava anche lui e che voleva la sua felicità, di non preoccuparsi e di non essere triste, ma che quel pomeriggio era troppo presto, perchè lui aveva molto lavoro da sbrigare per la sua nuova società e che avviarla e mantenerla prospera non sarebbe stato facile.

“Non ti preoccupare per la tua nuova società, Jamie, la signora Struan ha detto che...” Maureen si interruppe spaventata. Si era ripromessa di non dirglielo ma ormai era tardi: lui reagì stringendola più forte e poi allontanandola da sé.

“Che cosa ha detto Tess?”

“Non importa. Perché non andiamo a...”

“Cosa ti ha detto? Che cosa?!” chiese Jamie con un'espressione dura e occhi indagatori. “Ti ha detto che mi avrebbe mandato del denaro?“

“No, no, ha detto soltanto che sei un buon mercante e che avrai successo. Andiamo a mangiare, sto per svenire dalla...”

“Che cosa ti ha detto esattamente?!”

“Te l'ho già spiegato. Andiamo a...”

“Dimmi cosa ti ha detto, per Dio. La verità! Ti ha parlato di soldi, non è vero?”

“No, non esattamente.” Furente con se stessa, Maureen guardò altrove.

“La verità!” Jamie la prese per le spalle. “Adesso!”

“Va bene.” Lei respirò a fondo e parlò sempre più in fretta: “E' andata esattamente così, Jamie: quando sono entrata nel palazzo della Struan, sul lungomare, per chiedere dov'eri, se fossi in Giappone o dove, mi hanno detto di aspettare e poi la signora Struan in persona mi ha mandata a chiamare.

Nel suo enorme ufficio affacciato su tutta Hong Kong l'ho vista molto triste e tanto forte, poverina. Dammi un momento”.

Si asciugò nuovamente gli occhi, si soffiò il naso con il fazzoletto e poi non sapendo dove mettere le mani lo prese sottobraccio e si ritrovò con una mano nella tasca del suo cappotto.

“Camminiamo, Jamie, parlare camminando è più facile, fa freddo. La signora Struan mi ha invitato a sedere e mi ha detto che eri stato licenziato. Gliene ho chiesto la ragione, lei me l'ha spiegata e io le ho detto che non mi sembrava giusto, che non era colpa tua se suo figlio correva la cavallina e si era innamorato di un'inaccettabile avventuriera di nome Angélique; Jamie, non conosco molte avventuriere, ma adesso che ho visto Angélique capisco perchè suo figlio o qualsiasi altro uomo possa innamorarsi di lei e avendo conosciuto la madre capisco anche perchè tra loro corresse cattivo sangue...”

Una folata di vento costrinse entrambi a tenere fermi i cappelli, poi lei continuò: “Noi... ci siamo messe a litigare, non scordare che questo accadeva molti giorni prima che si sapesse della morte di suo figlio. Un litigio terribile, Jamie. Siamo balzate tutte e due in piedi e io ho perso le staffe, ti saresti vergognato di me, ho usato le peggiori parolacce di papà”.

Lui si fermò e la guardò sbalordito.

“Hai litigato con Tess?”

“Sì, è stato il litigio più violento della mia vita, nemmeno con i miei fratelli quando litigavamo di nascosto era mai scoppiata una lite così.

Non mi sono controllata, ma è stata la sua scorrettezza a farmi uscire dai gangheri e le ho dato...” Maureen ritrovò il suo naturale buon umore e rise un pò nervosamente, “be', ci siamo affrontate come due pescivendole del porto di Glasgow pronte a strapparsi i capelli. A un certo punto è entrato qualcuno e lei li ha cacciati via e... Allora, signorina Ross, mi ha detto con le labbra strette come una lama mentre ci guardavamo in cagnesco ansimando, che cosa mi consigliate di fare? Le ho detto: prima di tutto date al signor McFay la buonuscita che si è più che meritato in tutti questi anni di servizio, poi gli offrirete degli affari con cui cominciare la sua attività e gli scriverete una lettera cordiale.”

“Hai detto questo a Tess?”

“Sì, l'ho fatto.” Davanti all'incredulità di Jamie Maureen insistette: “Lo giuro su Dio, è la verità. Non volevo dirtelo, ma mi hai costretto e non potevo mentirti. Ma lo giuro su Dio, è la verità!”.

“Sì, scusa. Per favore, continua.”

“Non devi scusarti, caro, non ci credevo neppure io subito dopo.

Quando ho finito la mia sparata la signora Struan si è messa a ridere, mi ha detto di sedermi. Tutto bene, ma nessuna lettera cordiale. Non è abbastanza, le ho detto io, e quanto pensate di dargli? Ha smesso di sorridere ed è esplosa come papà quando si arrabbia. Mille ghinee, ha detto.

Figurarsi, ho detto io. Diecimila.” Maureen si fermò e lo guardò ansiosa.

“Mi sono accordata per cinquemila. Ho fatto bene? Non sapevo se la somma ti sarebbe bastata.”

“Tu ti sei accordata per cinquemila ghinee?”

“Sì, c'è voluto un pò di tempo e qualche altro insulto... quella sera ho chiesto perdono a Dio per tutte quelle parolacce, le peggiori di papà.

Spero che vada bene, oltre all'aiuto negli affari... le ho fatto anche promettere di non comportarsi da nemica, di esserti alleata sul lavoro, ho pensato che fosse importante. Dopo aver accettato le mie condizioni con un sorriso gelido, mi ha offerto il viaggio gratis: “vai dal tuo signor McFay con i miei rispetti.

“ Maureen osservò per un istante le onde per riordinare i pensieri, si strinse leggermente nelle spalle e sollevò gli occhi con uno sguardo ingenuo.

“Ecco che cos'è successo, ma l'ho fatto per te, non per me né per noi, soltanto per te. Non volevo dirtelo.”

“Jamie! Signorina Ross.” Lunkchurch era uscito barcollando dal suo ufficio e li aveva raggiunti all'improvviso. Li salutò con entusiasmo quasi facendo svenire Maureen con il suo alito puzzolente di whisky, li invitò a cena per quella sera e si eclissò.

“Alle due del pomeriggio è sempre ubriaco, ma è un brav'uomo” commentò Jamie. “Non si ricorderà né dell'invito né del nostro rifiuto.” Questa volta fu lui a infilare la mano di Maureen nella calda tasca del cappotto e tenendola stretta nella sua si incamminò.

“Maureen, io...”

“Aspetta, lasciami finire. Non volevo parlartene, mi è sfuggito. Mi dispiace moltissimo, giuro su Dio che non volevo dirti quello che è successo tra me e lei, è la verità, non adesso che stavamo parlando sul serio... di noi, di me e di te. Per favore, credimi, è la verità.”

“Ti credo, non preoccuparti, Tess mi ha scritto, ha mantenuto la parola, mi ha mandato i soldi, più di quanti ne abbia mai posseduti, e comunque abbastanza per cominciare, e tutto per merito tuo.” Il viso di Maureen si bagnò di lacrime per il rimorso.

“No, non per merito mio, Jamie, tu hai subito un torto, la signora Struan ti doveva quel denaro. Non volevo dirtelo, ma... mi hai costretto. E avevi ragione ad arrabbiarti, ho sbagliato a dire “Oggi pomeriggio”, per favore, perdonami, io... hai ragione, oggi pomeriggio è troppo presto, hai ragione, non dovevo suggerirti una cosa del genere. Jamie, aspettiamo?

Aspettiamo un paio di settimane, un mese, per vedere se ti piaccio? Ti prego...”

“Adesso ascolta” disse Jamie stringendole la mano, “Tu mi piaci moltissimo e no, non voglio che parti, e si, aspetteremo un pochino, e no, non sono arrabbiato, e si, ti credo e ti ringrazio con tutto il cuore, e no, non hai fatto male a pensare al reverendo. Concediamoci un pò di tempo per pensarci e ne parleremo a cena, Scintille, io e te da soli, va bene?” Senza riflettere lei si sollevò sulla punta dei piedi e lo baciò, contenta che avesse usato quel soprannome.

Poi gli prese la mano e la infilò con la sua nella tasca del cappotto. “Sei carino, Jamie, è la verità, io ti amo e...” Stava per dire: e non ti chiedo di dirmelo finché non ti sentirai pronto, ma si trattenne e si allontanò da quel precipizio. “Sei un vero tesoro.”

“Anche tu” rispose Jamie. Da anni non si sentiva così in pace, il doloroso senso di colpa nei confronti di Maureen era quasi svanito. Il matrimonio? si chiese per la prima volta senza rabbrividire. E' naturale che un uomo si sposi e faccia dei figli, prima o poi. Non sono contrario al matrimonio, anzi. Quando? Quando gli affari si saranno assestati e saremo in attivo?

Maureen è magnifica, intelligente, bella, di buona famiglia, paziente e fedele e mi ama, è straordinario come abbia affrontato Tess e fatto quello che ha fatto, dimostrando tanta intelligenza. Magari funzionerà.

Io la amo? Mi piace moltissimo...

Ho trentanove anni e sono sempre in forma, dovrei sposarmi, anzi dovrei essere già sposato. Lei ne ha ventotto, e ne dimostra perfino meno, sa sicuramente quello che vuole e fa davvero scintille...

Ieri sera Marlowe e Pallidar se ne sono accorti, fin troppo! Quel bastardo di Settry non l'ha lasciata sola un minuto, ma non mi sono offeso perchè è bastato un mio cenno e lei è subito corsa da me. Compiaciuto, le strinse il braccio.

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