Gai-Jin (151 page)

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Authors: James Clavell

Tags: #Fiction, #Action & Adventure

BOOK: Gai-Jin
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Non importa, dei due Morgan è quello intelligente, ha il fegato di suo padre ma è più controllato, moderno, non commette pazzie e non corre troppi rischi, non è brutale e crudele come il vecchio.

E' Morgan il nostro vero tai-pan, e sarà lui il capo della nuova Nobil Casa. Gli ci sono voluti soltanto vent'anni per distruggere la compagnia creata da Dirk, la più grande mai esistita in Asia.

Soddisfatto dei propri pensieri, Greyforth finì il whisky, spense la lampada e si sdraiò con uno sbadiglio. Mi dispiace di non aver conosciuto il Vecchio nei suoi giorni migliori, o lo stesso tai-pan, Demone dagli Occhi Verdi, che soltanto il Grande Tifone poteva uccidere.

Per fortuna quel bamboccio di Malcolm non ha ereditato nessuna delle sue qualità.

Ormai anche l'ultimo ospite aveva lasciato la sala da pranzo. Restavano soltanto Angélique, Jamie McFay e Malcolm. La brace nel camino scintillò quando una folata di vento passò dalla cappa. Malcolm scrutava in silenzio il fuoco morente, e Angélique era seduta sul bracciolo della sua poltrona, irrequieta. McFay era in piedi, appoggiato al tavolo.

“Ora vi auguro la buona notte, tai-pan” disse.

Malcolm emerse dalle sue fantasticherie. “Oh... aspettate un momento ...” Sorrise ad Angélique. “Scusami, Angel, devo discutere di alcune cose con Jamie, ti dispiace?”

“Certo che no. 'Notte, Jamie.” Si chinò a baciare Struan con affetto.

“Buonanotte Malcolm, dormi bene.”

“Buona notte, cara, ricorda che partiremo presto.”

“Sì... ma...

Malcolm, ti posso chiedere per favore perchè tutti gridavano tanto? Non ho capito, me lo potresti spiegare?“

“Perché erano gelosi. Nient'altro,”

“Oh! Certo, come sei stato forte e moderno! Avevi proprio ragione quando parlavi di fucili e oppio... oh, là là, chéri, e saggio. Grazie.”

Gli diede un altro bacio.

“A che ora partiamo domattina? Sono così eccitata, il viaggio rappresenterà un tale cambiamento per me.”

“Partiamo appena dopo l'alba. Ti farò svegliare in tempo, ma non stupirti se... se poi ci sarà un cambiamento di programma, perchè Marlowe dice che il tempo potrebbe peggiorare.”

“Ma giurava che non ci sarebbe stato vento e che sarebbe stata una giornata fantastica per una gita.”

“Ho detto che “potrebbe”, Angel.” L'abbracciò. “Comunque se non sarà domani lo faremo al più presto, l'ha promesso.”

“Spero proprio che sia domani. je t'aime, chèri.”

“Je t'aime.” Quando Angélique fu uscita il silenzio nella stanza divenne greve.

Chen si affacciò. “Chiudi quella maledetta porta” disse Malcolm, “e non tornare.” Chen obbedì con sollecitudine. Jamie cominciò a dire qualcosa ma Malcolm lo fermò alzando una mano. “Non parlatemi di navi né di cannoni né di oppio. Ve ne prego.”

“Benissimo.”

“Sedetevi, Jamie.” Malcolm aveva riflettuto sulle parole dell'ammiraglio e aveva escogitato un piano per ogni evenienza: se Ketterer avesse dato la sua approvazione al viaggio, se avessero potuto partire ma a Marlowe fosse stato proibito di celebrare le nozze, o ancora se il viaggio fosse stato rimandato a data da stabilirsi. Mise da parte per il momento le contromisure. “Potreste far accostare la nostra lancia alla Pearl poco prima dell'alba e dire al nostromo di informarsi presso Marlowe sulla nostra partenza? Poi verrà subito a riferirmi la risposta. D'accordo?”

“D'accordo.”

“Ho scritto la lettera per Greyforth e l'ho data a Gornt prima di cena perciò anche questa faccenda è sistemata. Ho dimenticato qualcosa?”

“Per mercoledì?”

“Sì.”

“Niente, che io sappia.

Conoscete il luogo e l'ora, il tipo di pistola è stato deciso, non ci saranno presenti dottori perchè né Babcott né Hoag sono considerati sicuri. Le lettere sono la vostra unica difesa. Nessun testimone eccetto me e Gornt.”

“Bene. Siete pronto a salpare con la Prancing Gloud?”

“Manderò una valigia a bordo con la posta di domani, nessuno dovrebbe accorgersene. E i vostri bagagli?”

“Porterò con me soltanto un baule. Fatelo imbarcare domani in gran segreto. Se qualcuno dovesse mostrarsi troppo curioso dite che il bagaglio precede il mio ritorno a Hong Kong previsto per Natale.”

“Sarà Chen a prepararlo?”

“Sì, gli farò giurare di mantenere il segreto, e ciò vuol dire che non ne parlerà ai nostri ma che potrebbe parlarne con i cinesi.

Dovrò portarlo con me. Ah Tok è un problema ma può restare qui in attesa della nostra “vera” partenza. Dovrò far partecipe del segreto Ah Soh. Verrà a Hong Kong con noi.”

“Angélique?”

“Non c'è bisogno di dirglielo. Se saliamo a bordo della Pearl, Ah Soli può prepararle un baule con i suoi vestiti e spedirli domani sera dopo il tramonto, per sicurezza, adducendo la stessa scusa di prima se qualcuno fa domande. D'accordo?”

“Sì.”

“Mercoledì mattina noi due, voi e io, usciremo con discrezione dal retro, come stabilito. Un pò più tardi Chen, Ah Soh e Angélique, avvolti in grandi mantelli, attraverseranno la strada diretti verso il molo dove la lancia li aspetterà per portarli sul veliero...”

“Scusate se mi permetto ma se avete proprio deciso di agire in questo modo suggerirei di usare una lancia a remi, fa meno rumore. E per sicurezza il veliero a vapore dovrebbe aspettarci al molo della Città Ubriaca.”

“Giusto, Jamie. Grazie.

Allora una lancia a remi. Dopo aver sistemato Norbert saliremo a bordo prima possibile. Domani direte a Vargas di organizzare un incontro con il commerciante di seta giapponese per venerdì; comportiamoci come se avessimo un fitto calendario di appuntamenti per tutta la settimana, d'accordo?”

“D'accordo.”

“C'è qualcos'altro, Jamie?”

“Posso aggiungere una cosa?”

“Certo.”

“Dopo la gita di domani sulla Pearl...

“ McFay esitò. “Avete detto che ci potrebbe essere un cambiamento di programma: è per via del tempo?

Le previsioni sono buone.”

“Sì! Il cambiamento può dipendere solo dal fatto che Marlowe si debba trattenere in porto” rispose Malcolm con disinvoltura. “Con i preparativi della flotta per annientare o quantomeno spaventare Edo non si può sapere cosa decideranno Ketterer o sir William. Qual è il vostro suggerimento, Jamie?”

“Veramente ne avrei un paio. Dopo il vostro ritorno, Marlowe dice che tornerete dopo il tramonto, perchè non andate a cena sulla Prancing Cloud e non ve ne restate a bordo con il capitano Strongbow anche per la notte? All'alba potreste tornare a riva con me e...”

“Questa è un'idea decisamente migliore della mia” rispose Struan senza indugi, sorridendo e immaginando il seguito, “davvero migliore.

Così Angélique sarebbe già a bordo, insieme ai suoi bagagli, e quindi non ci dovremmo preoccupare di lei, e sistemata la faccenda con Norbert la raggiungeremmo subito.

Grande idea, Jamie. Possiamo mandare le nostre cose a bordo insieme a Chen e Ah Soh, e non c'è motivo per cui anche loro due non possano restarsene sulla nave; nessuno sospetterà di niente.” Sorrise contento. “Siete stato molto intelligente a pensarci, siete molto intelligente, ed è per questo che non vorrei che lasciaste la Struan.” Jamie sorrise con mestizia. “Staremo a vedere.”

“A proposito, nel caso si verificasse un incidente” riprese Malcolm con calma, lo sguardo fermo e senza paura, “nel caso fossi ferito vorrei essere trasportato a bordo, se sono trasportabile. Se si verifica un'autentica emergenza, be'... mandate a chiamare Babcott o Hoag. Fate in modo che Hoag sia comunque a bordo, lo riportiamo a Hong Kong con noi.”

“Ho controllato: vanno a Kanagawa il giovedì quindi saranno qui entrambi.”

“Pensate proprio a tutto.”

“No. Mi piacerebbe però, e mi piacerebbe anche che il duello non avesse luogo.”

“Non ci sarà alcun incidente.”

“Spero che abbiate ragione. Ma qualsiasi cosa succeda è meglio che io resti qui fino a quando sarete di ritorno o mi manderete a chiamare.”

“Ma nella sua lettera mia madre dice che...”

“Lo so. Ma siamo onesti, tai-pan... io sono fuori, in un modo o nell'altro.

Ed è meglio che resti qui a coprirvi le spalle, a vedere come sta Norbert e a tenere d'occhio Gornt. Mi dispiace ma di quel tipo non riesco a fidarmi. Il mio lavoro è qui, non a Hong Kong. In primavera me ne andrò. E' la cosa migliore, e dovremmo deciderlo fin da ora. Ma non prima del vostro ventunesimo compleanno.”

I due uomini si guardarono con intensità. Entrambi si riscossero all'improvviso quando un pezzetto di brace cadde scoppiettando fuori dal camino, senza danni. “Siete un amico meraviglioso” disse Malcolm in tono sommesso. “Davvero.”

“No, cerco soltanto di tener fede al mio giuramento... al tai-pan della Nobil Casa.”

André e Phillip Tyrer erano davanti all'edificio che ospitava la Legazione britannica. “L'idea di Malcolm di un embargo, per quanto apprezzabile da un punto di vista morale, sarebbe un disastro per tutte le società commerciali dell'Asia” disse Tyrer, “comprese le vostre, quelle di tedeschi, russi e americani.”

Il vento gli scompigliava i capelli ma, grazie all'alcol ingerito e all'eccitazione, Tyrer non sentiva il freddo.

“Sir William nutre dei dubbi in merito all'approvazione del governatore ma io credo che il governatore approverà qualsiasi cosa il Parlamento gli ordini. Non che possa parlare ufficialmente, ma in fondo il Parlamento è legge” aggiunse con uno sbadiglio.

“Sono esausto, e voi?”

“Io ho un appuntamento.”

“Ah!” A Tyrer non era sfuggito il lampo di aspettativa negli occhi dell'altro. “Uomo fortunato! Sembrate molto più felice da qualche tempo, molto di più. Eravamo tutti preoccupati per voi.” André passò dall'inglese al francese e abbassò la voce. “Sto bene, ora, bene come non sono mai stato prima. Non so dirvi quanto sia felice, e la ragazza, be', mi tratta come un re. La migliore che abbia mai avuto.

Niente più vagabondare di casa in casa. Adesso ho una donna solo per me.”

“Magnifico.”

“A proposito, che ne è di Fujiko? Raiko e la ragazza cominciano a innervosirsi. Ho sentito dire che è a pezzi, che piange in continuazione.”

“Davvero?” Tyrer ebbe la sensazione che un dardo gli attraversasse i lombi. “Dunque il vostro consiglio era esatto” disse senza rendersi conto di parlare in francese, come del resto aveva fatto durante quasi tutta la serata con Seratard, Zergeyev e gli altri ministri.

“Direi che siete stato abbastanza duro, e che adesso è il momento di smettere. Non ha senso far soffrire le persone, in fondo sono brave ragazze.

E sono entrambe dispiaciute di avervi irritato.” Alcune sere prima Raiko gli aveva chiesto la rata di pagamento arretrata.

Lui le aveva risposto d'essere in attesa di fondi, in realtà puntava tutto su Angélique, e Raiko l'aveva interrogato sul conto di Tyrer.

“Che cosa c'è che non va con quell'uomo? Renderesti un servizio a lui, a me, a Fujiko e a te stesso, vecchio amico, se chiarissi le eventuali incomprensioni che sono sorte.

E' ovvio che dev'essere stato sedotto dalle puttane della Casa del Giglio. In questi momenti difficili aiuterebbe noi, e anche te, riuscire a convincerlo a tornare. La povera ragazza è prossima al suicidio.” Lui non le aveva creduto ma Raiko non aveva esitato a impugnare l'arma ricattatoria di Hinodeh.

“Phillip, avete giocato in modo perfetto” disse André, “adesso vi organizzo un incontro e riapriamo le trattative.”

“Ecco, André, non saprei” cominciò Tyrer. “Io, be', vi devo dire che ho provato un'altra ragazza, la Casa che mi avete consigliato non era male, e ho cominciato a pensare che forse quella di avere una ragazza fissa non è una buona idea. Voglio dire, è una spesa enorme, inoltre ho bisogno di un pony per il polo ma...”

“Ci sono vantaggi e svantaggi nell'avere una ragazza fissa” disse André dissimulando la sua ansietà.

“Forse la cosa migliore sarebbe rimandare ogni discussione sui contratti in base all'evolversi della relazione.”

“Così ottengo la botte piena e la moglie ubriaca?”

“Perché no? Sono li per il nostro piacere, non è vero? Anche se nel caso di Fujiko e Raiko si tratta di due donne speciali.” André desiderava apparire convincente perchè non voleva che Tyrer si liberasse dall'amo di Fujiko più di quanto lui voleva restare agganciato a quello della mama-san. Essere segretamente soci era una faccenda, trovarsi in sua balia era tutt'altra cosa.

Avrebbe organizzato l'incontro, e poi sarebbe toccato a loro sedurre Tyrer e ricondurlo al precedente stato di cieca passione. “Lasciate fare a me. Andrebbe bene domani? Vi prometto che riceverete un'accoglienza entusiastica.”

“Oh, davvero? Be'... allora d'accordo.”

“Phillip...” disse André gettando un'occhiata intorno a sé, “Henri è più che disponibile a sostenere sir William contro quello stupido del tairò Anjo. Questa volta ha esagerato. Pensi che Seratard e sir William potrebbero incontrarsi in forma privata domani? Henri vorrebbe discutere alcune idee con sir William a quattr'occhi.”

“Sono sicuro che sarà d'accordo.” Tyrer, attento e piacevolmente sorpreso dalla richiesta, sentiva la stanchezza abbandonarlo.

L'atteggiamento abituale di Seratard era di scatenare iniziative di cui gli inglesi venivano messi al corrente quando le cose erano già troppo avanti.

Come nel caso dell'invito segreto al principe Yoshi sull'ammiraglia francese, invito di cui erano da poco venuti a conoscenza dai servi cinesi della Legazione francese che avevano sentito i discorsi di Seratard e li avevano riferiti a Chen numero uno che li aveva riferiti a Struan che li aveva passati a sir William. “Un consiglio di guerra? Seratard e sir William?”

“Suggerirei di essere li tutti e quattro” disse André. “Avranno bisogno di assistenti, ma meno persone sono coinvolte e meglio è. Se più avanti vorranno rendere partecipi dei loro progetti l'ammiraglio e il generale, d'accordo. Ma più avanti, giusto?”

“Un'entente cordiale! Gliene parlerò domani mattina come prima cosa. Alle undici vi andrebbe bene?”

“Non potremmo fare le dieci? Ho un appuntamento a mezzogiorno.” André aveva già discusso l'idea con Seratard, appena tornato dalla casa di Raiko: “Henri potrebbe essere un incontro importante, e più lo teniamo segreto agli altri ministri tanto meglio sarà. Questa volta dobbiamo fingere di essere al cento per cento dalla parte degli inglesi. Loro hanno le navi da guerra, noi no. Questa volta li dobbiamo incoraggiare a entrare in guerra”.

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